RIFLESSIONE SULLA PAROLA DI DIO

PER LA SETTIMANA

21 APRILE 2024

 

4a DOMENICA DI PASQUA - B

 

IL BUON PASTORE CI CONDUCE A DIO

 

 

Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,

vieni, datore dei doni,

vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,

ospite dolce dell'anima,

dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,

nella calura, riparo,

nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell'intimo

il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,

nulla è nell'uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,

bagna ciò che è arido,

sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che è gelido,

drizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli 

che solo in te confidano

i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,

dona morte santa, dona gioia eterna.

 

 

 

INTRODUZIONE ALLA PAROLA DI DIO

 

ACCOGLIENZA

Oggi la Chiesa intera prega per le vocazioni, in particolare per quelle sacerdotali e religiose. Una Chiesa senza preti o senza persone consacrate totalmente a Dio, non potrebbe più vivere; voi, fratelli e sorelle, sareste come pecore senza pastore, nessuno potrebbe più darvi l'eucaristia e il perdono dei peccati; nessuno pregherebbe per voi o si prenderebbe cura di tanti vostri bisogni fisici e spirituali. Di questo occorre rendersi conto e pregare, come ci ha invitato a fare Gesù, perché non manchi mai questo dono alla Chiesa.

 

PRIMA LETTURA (Atti 4,8-12) -

Un uomo storpio è stato guarito dagli apostoli alla porta del Tempio. Ora Pietro spiega ai presenti stupefatti che quella guarigione non è opera loro ma di Gesù Cristo ed è segno visibile di quella salvezza invisibile che egli solo può darci.

 

SALMO RESPONSORIALE (Sal. 117) -

La pietra scartata e diventata, per opera di Dio, pietra angolare, è immagine di Cristo capo della sua Chiesa.

 

SECONDA LETTURA (1Gv. 3,1-2) -

Siamo veramente figli di Dio, cioè partecipi della sua divinità come un figlio partecipa del sangue e della carne del padre. Annuncio incredibile, ma realtà certa anche se non ancora completamente realizzata.

 

VANGELO (Gv. 10,11-18) -

Abbiamo tanti pastori, ma uno solo è il buon pastore, colui che ha dato la vita per noi; siamo circondati da tanti mercenari che ci sfruttano in mille modi, ma Gesù ci circonda di dolcezza, di tenerezza, di amicizia. Non dovrebbe essere difficile scegliere chi seguire.

 

 

 

LA PAROLA DI DIO

 

Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli
At 4,8-12

In quei giorn, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: 
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. 
In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 117 (118)

 

R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d’angolo.
 

Rendete grazie al Signore perché è buono, 
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore 
che confidare nei potenti. R.

 

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, 
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore: 
una meraviglia ai nostri occhi. R.

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. 
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono, 
perché il suo amore è per sempre. R.

 

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 3,1-2
 
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

 

Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)

Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,11-18

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Parola del Signore.

 

 

 

PER LA MEDITAZIONE

 

         

        

Certo, darà fastidio a molti sentire come viene descritto dal Vangelo di questa Domenica il Popolo di Dio… Non ci è mai piaciuto sentirci “pecora”. Poi di questi tempi di crisi economica molti pensano che sia meglio un giorno da leone che cento da pecora. Ma, come sempre, cerchiamo di capire bene; i Vangeli sono sempre una miniera inesauribile…!

In primo luogo dobbiamo comprendere che Gesù usava determinati paragoni in quanto le attività svolte dagli uomini del tempo erano la pesca, l’agricoltura e, appunto, la pastorizia.

Nella mia mente, quando penso a Gesù buon pastore penso sempre a quei quadri dove Gesù porta la pecorella sulle spalle. Lui aveva un volto sereno, luminoso e fin qui tutto bene; quello che mi sembra strano è l’aspetto della pecorella, tutta sottomessa, senza malizia. Ma, saranno cambiate pure le pecore… Mi rendo conto che, alla luce del Vangelo odierno, è un’immagine non del tutto veritiera, c’è una realtà diversa da cogliere:

“Il buon pastore dà la propria vita per le pecore” . “Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore”.

Da quanto appena citato dal Vangelo possiamo capire che ci sono Pastori e ci sono mercenari. Entrambi (povere pecore nel secondo caso) guidano il gregge. E’ qui che iniziano i problemi.

Chi sono i mercenari che guidano il gregge? come facciamo a capire quando sono mercenari e non pastori?

Sapete una cosa tremenda? Spesso i mercenari, esteriormente, sembrano anche dei “buoni pastori”!

Vi propongo una lettura più ampia di questo Vangelo, non solo relativa alla parte spirituale ma anche a quella sociale, di tutti i giorni. Nella società chi guida a volte si può comportare come buon pastore e a volte come mercenario!

Cosa ci guida oggi nella nostra società? Quanto non vorrei fare una morale… Capita spesso che la molla che ci fa muovere tutto è il “business”, la moneta, l’interesse economico. Non certo il dare ma soprattutto il prendere. Non certo l’offrire se stessi ma il carpire gli altri.

Questo avviene nella politica, avviene nel mondo dell’economia, avviene nel mondo della scuola, avviene nel mondo del pubblico impiego e, perché no, a volte avviene anche nelle parrocchie!

Ognuno di noi ha un ambito dove è chiamato a guidare, ad essere pastore. Come genitore, come maestro, come amministratore, come responsabile d’ufficio, come catechista, come sacerdote, come vescovo.

E’ in quei momenti che noi dobbiamo chiederci se siamo il buon pastore o il mercenario…

Dobbiamo riconoscerlo, il vero Buon Pastore è solo Gesù che offre la Sua Vita per le Sue creature. E’ in Lui che noi possiamo trovare il riparo sicuro in determinate situazioni di vita.

L’uomo trova riparo e conforto solo in Cristo. Il mondo ci presenta dei falsi modelli che hanno come tragica paga, come epilogo finale a volte la disperazione, la solitudine, la distruzione.

A volte ci sono situazioni di vita che ci sovrastano, che ci buttano nella disperazione più profonda. Ma c’è il Buon Pastore che ti riprende per la milionesima volta sulle spalle e ti riporta a casa, alla serenità.

La Chiesa, cioè tutti noi, deve farsi carico dei più deboli, di coloro che possono, per tante motivazioni, aver smarrito la via. Non certo con l’indifferenza e infine con un giudizio sommario e meschino.

La Chiesa è chiamata in primo luogo ad offrire al mondo Pastori che siano vera immagine di Cristo, a sorvegliare che i Pastori abbiano una vita conforme al Vangelo, senza tenebre.

La Chiesa è chiamata poi ad essere segno di misericordia e di offerta di se stessi di fronte ai tanti lupi che la società odierna ha allevato e continua a partorire.

Il Buon Pastore offre la Sua vita. Tu, nel tuo piccolo, chi sei? Offri al tua vita come genitore? Offri la tua vita come figlio? Offri la tua vita come sacerdote? Offri la tua vita come amministratore? Offri la tua vita come…?

Guarda le tue azioni quotidiane e capirai chi sei.


 

 

PREGHIERA DEI FEDELI

 

La parola ascoltata dovrebbe aver fatto nascere nel nostro cuore intenzioni, propositi, desideri. Presentiamoli al Signore con semplicità e fiducia.

 

 

Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, pastore buono, ascoltaci.

 

1. Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti. Si prendano cura del gregge loro affidato, lo servano con amore, lo guidino con sapienza, lo custodiscano da ogni male. NOI TI PREGHIAMO.

 

2. Per l'unità dei cristiani, perché le differenze storiche e le incomprensioni reciproche non impediscano alle Chiesa di riconoscere insieme Cristo come unico pastore di tutti. NOI TI PREGHIAMO

 

3. Per i giovani, perché trovino il tempo e lo spazio per chiedersi qual è la tua volontà su di loro, quali sono i bisogni della comunità cristiana e quale deve essere la loro risposta generosa e consapevole. NOI TI PREGHIAMO.

 

4. Per i paesi in preda alla guerra, alla violenza, al disordine, alla fame, alle malattie; per tutte le immense sofferenze di milioni di creature umane. Ognuno sappia farsi, nel suo posto, buon pastore che si prende cura del gregge fino a dare la vita. NOI TI PREGHIAMO.

 

 

Vogliamo essere il tuo gregge, Signore, fidarci di te, affidarci a te e fare la nostra parte, rispondendo alle tue chiamate, ai tuoi inviti, perché il tuo nome sia santificato e benedetto nei secoli dei secoli.     Amen.